dipendenza affettiva

E' una forma d'amore caratterizzata da un disequilibrio nella rappresentazione di sé e dell'altro per cui la relazione è priva di reciprocità: il partner dipendente è alla continua ricerca di rassicurazione, appoggio e conferme e offre tutta la sua disponibilità all'altro pur di garantirsi la sua vicinanza e non rischiare di perderlo. Infatti, il dipendente affettivo è terrorizzato dall'abbandono, al punto da non riuscire neppure a immaginarlo: per scongiurare ogni rischio di separarsi dal suo oggetto d'amore si mette al suo servizio, rinunciando a se stesso, ai propri bisogni e, molte volte, ai propri valori. Nei casi più estremi, può arrivare anche a sopportare umiliazioni, ricatti e maltrattamenti. La sua massima interiore e inconsapevole è "Ti amo perché ho bisogno di te" e non "Ho bisogno di te perché ti amo". Ha bisogno dell'altro per percepirsi come persona dotata di senso e valore. Quindi, la relazione non è vissuta come una libera scelta ma come fosse una questione di vita o di morte: ha la percezione di non poter esistere senza l'altro. Così, lo idealizza e si annulla in lui, aderendo di continuo alle sue aspettative e ai suoi desideri che arriva a sentire come propri, sviluppando l'impressione di desiderare e credere le sue stesse cose. Quando avverte la disparità tra ciò che dà e quel che riceve la spiega con il "troppo amore" che prova per lui, trovando giustificazioni al comportamento del partner e aggrappandosi all'idea che le cose cambieranno. Nel valutare la dinamica di coppia va anche considerato che il dipendente è spesso attratto da partner che per lui rappresentano modelli di forza e sicurezza a cui affidarsi ma che si rivelano sfuggenti e distanti nella relazione intima. In ogni caso, l'amore del dipendente è mosso da un bisogno di colmare un proprio vuoto affettivo che non potrà trovare appagamento attraverso un'altra persona ma solo lavorando su di sé. 

La dipendenza affettiva ha caratteristiche che la accomunano alle altre dipendenze, come la dipendenza da sostanze stupefacenti:

  • Ebbrezza: La sensazione di piacere ed euforia che il dipendente prova quando sta come il partner, che vive come necessaria per stare bene. 

  • Tolleranza: Il bisogno di aumentare la quantità di tempo da trascorrere con il partner, riducendo sempre di più il tempo per spazi autonomi, per coltivare relazione con altre persone e proprie passioni. L'oggetto della dipendenza diventa sempre più importante ma, allo stesso tempo, sempre meno appagante (come avviene nella dipendenza da droghe: più se ne assume e più se ne ha bisogno) e ciò porta il dipendente a sforzi sempre maggiori per guadagnarsi più "amore" dal partner, che finiscono per svuotarlo di tempo, energie e interessi. L'assenza dell'altro genera astinenza sotto forma di malessere e impossibilità di provare piacere e gratificazioni se lui non c'è. 

  • Incapacità di controllare il proprio comportamento: una ridotta capacità critica relativa a sé, alla situazione e all’altro si alterna a momenti di lucidità e consapevolezza che inducono una sensazione di sconforto e inadeguatezza e a cui segue la percezione di un forte bisogno dell'altro e una ricaduta nella dipendenza.  

Ponendo l'altro come unico scopo della propria esistenza, il dipendente affettivo finisce per sentirsi frustrato, sempre più impoverito di risorse e, profondamente, prova rabbia. Ma difficilmente avanza richieste in modo esplicito, piuttosto aspetta e continua ad offrire se stesso. Di rado esprime la propria rabbia, per poi tornare subito ad un comportamento accondiscendente: in genere, la rabbia viene comunicata in modo passivo attraverso un lamento, una velata protesta, un momento di ritiro silenzioso, una recriminazione indiretta. Quantomeno nella forma passivo-dipendente.

Esiste anche una di dipendenza aggressivo-dipendente in cui le componenti del rancore e della rabbia vengono espresse apertamente. Si verifica quando un dipendente affettivo si lega a un'altro dipendente che assume il ruolo della vittima passiva oppure instaura con lui un rapporto di scontro continuo in cui i due partner si avvicendano nell'infliggere e nel subire colpi e attacchi. Inoltre, può capitare che un passivo-dipendente assuma il ruolo di aggressivo-dipendente dal momento in cui il suo partner "forte" e dominante si trova indebolito in seguito ad un crollo fisico o psicologico.

Si parla di co-dipendenza quando ci si lega a un partner che si trova in stato di forte necessità (ad esempio, è dipendente da alcol o droghe) dedicandosi interamente a lui con autosacrificio nella speranza di salvarlo. Invece, viene definita contro-dipendenza la rinuncia a qualsiasi legame per non vivere il terrore del rifiuto e dell'abbandono. 

  • M. Borgioni (2015). Dipendenza e controdipendenza affettiva: dalle passioni scriteriate all'indifferenza vuota. Alpes