E' un Disturbo d'ansia caratterizzato da attacchi di panico inaspettati e ricorrenti, almeno uno dei quali seguito per un mese o più da uno dei seguenti sintomi o da entrambi:
1. Persistente preoccupazione per l'insorgere di altri attacchi o per le loro conseguenze (ad esempio, paura di perdere il controllo o di avere un infarto). Alcuni temono che gli attacchi indichino che stanno morendo a causa di un danno cardiaco acuto (arresto, infarto) o di un accidente cerebrale (ictus), altri che stanno "impazzendo" (spesso la follia è immaginata come uno stato d'ansia che cresce in modo esponenziale portando ad una totale e irreversibile perdita di controllo). Chi teme che gli attacchi rivelino la presenza di una malattia pericolosa per la vita non diagnosticata (come una cardiopatia, un tumore o una grave sindrome neurologica), può restarne impaurito anche dopo aver eseguito accertamenti ed ottenuto rassicurazioni mediche.
2. Alterazione significativa del comportamento in funzione degli attacchi: ad esempio, evitare situazioni non famigliari o l'esercizio fisico (perché l'attività fisica innesca reazioni fisiologiche che ricordano gli attacchi, come l'aumento del battito cardiaco).
E' la comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiungono il picco in pochi minuti e che sono accompagnati da almeno quattro dei seguenti sintomi:
- palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia;
- sudorazione;
- tremori fini o a grandi scosse;
- dispnea o sensazione di soffocamento;
- sensazione di asfissia;
- dolore o fastidio al petto;
- nausea o disturbi addominali;
- sensazioni di vertigine, di instabilità, di testa leggera o di svenimento;
- brividi o vampate di calore
- parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
- derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi);
- paura di perdere il controllo o di impazzire;
- paura di morire;
La comparsa improvvisa può manifestarsi a partire da uno stato di quiete oppure da uno stato ansioso.
E' un disturbo caratterizzato dall'intensa paura di trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non esservi disponibilità di aiuto, nel caso di un attacco di panico, di sintomi simili al panico (ad esempio, la paura di avere un improvviso capogiro) o altri sintomi imbarazzanti (esempio, paura dell'incontinenza o di avere disagi intestinali).
La paura è provocata da almeno due di queste circostanze:
- Utilizzo di mezzi di trasporto
- Trovarsi in spazi aperti (piazze, parcheggi, ponti, viadotti)
- Trovarsi in spazi chiusi (aspetto claustrofobico: ascensori, cinema, teatri )
- Stare in fila o in mezzo alla folla
- Essere fuori di casa da soli
Di fronte alla possibilità di affrontare le situazioni temute gli agorafobici provano ansia anticipatoria e mettono in atto comportamenti di evitamento (rinunciano ad affrontarle, ad esempio, ad esempio limitano gli spostamenti) o di protezione (richiedono la presenza di una persona famigliare che dà loro sicurezza), oppure le sopportano con paura e ansia intense.
L'agorafobia spesso si sviluppa come conseguenza di un Disturbo di panico ma oggi viene considerata un disturbo a se stante.
American Psychiatric Association (2014). DSM-5 Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Edizione italiana: M. Biondi (a cura di), Raffaello Cortina Editore
C. Pedrigre, F. Mancini (a cura di) (2010). Elementi di psicoterapia cognitiva. Giovanni Fioriti Editore.
S. Sassaroli, R. Lorenzini, G. M. Ruggiero (a cura di) (2006). Psicoterapia cognitiva dell'ansia. Raffaello Cortina Editore.